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L’abbraccio del Papa a 45 malati psichiatrici della cooperativa 'Auxilium'

Redazione AUXILIUM
Pubblicato il 02-08-2018

Pazienti e operatori in prima fila durante l’udienza generale in Aula Paolo VI per i 40 anni della legge Basaglia. Il fondatore Chiorazzo: «Queste persone sono come una famiglia»

Quarantacinque malati psichiatrici e venti operatori della cooperativa “Auxilium” hanno incontrato oggi Papa Francesco, al termine della udienza generale di mercoledì 1 agosto, la prima dopo la pausa estiva . I pazienti psichiatrici e gli operatori venivano da quattro Residenze psichiatriche riabilitative della provincia di Potenza (Vallina di Calvera, Alba di Genzano, Iris di Maschito, Le Ginestre di Ripacandida) e dal gruppo appartamento “Le Terrazze” di Roma. Tutti indossavano una t-shirt gialla, con su scritto “40 anni di Basaglia, 40 anni di civiltà”.

L’occasione per la quale sono stati accolti dal Papa in prima fila nell’Aula Paolo VI, infatti, è stata il quarantennale che si celebra quest’anno della Legge 180, una legge che ha dato diritto di cittadinanza a migliaia di persone, di fatto condannate all’ergastolo manicomiale per la sola colpa di essere malate. Ma dal 1978 esiste in Italia una possibilità di vita dignitosa, di inclusione, di riabilitazione, come dimostravano nel corso dell’udienza i volti sereni, attenti, pieni di meraviglia e di gioia dei pazienti psichiatrici assistiti da “Auxilium”, che ha iniziato quasi vent’anni fa il suo lavoro nel welfare proprio con le Case Alloggio per le persone che uscivano dall’ospedale psichiatrico Don Uva di Potenza.

Quello con Papa Francesco è stato un incontro delicato e pieno di entusiasmo: il Papa ha salutato i pazienti uno per uno, ha preso i loro messaggi, le loro preghiere, si è fermato ad ascoltarli, benedirli e ricevere da loro alcuni doni, frutto del laboratorio di arte, nel quale molti trovano un grande mezzo per esprimersi, tanto che i quadri dei pazienti psichiatrici sono stati esposti in diverse mostre in Basilicata. In particolare il Papa si è soffermato su una tela, nella quale al nero della malattia si contrapponeva il giallo luminoso della riabilitazione e un malato rompeva i legacci che lo trattenevano nel buio grazie ad una mano amica.

Racconta Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa “Auxilium”: «Oggi dal Papa c’era Rosario, un signore che è con noi da quasi vent’anni. Quando iniziammo questa attività il pregiudizio verso la malattia mentale era forte, ci dicevano che portavamo i pazzi in mezzo alla gente normale, che nessuno sarebbe stato più al sicuro. Ma oggi queste persone sono come una famiglia e sono benvoluti da tutti gli abitanti del territorio».

Una “cultura dello scarto” e della segregazione contro la quale è possibile lottare con la cultura dell’accoglienza e della cura, come spiega Francesco Montingelli, responsabile di tre delle quattro Residenze riabilitative lucane di “Auxilium”: «Gli ospiti delle nostre case famiglia fanno la spesa insieme, hanno un gruppo teatrale grazie al quale hanno recitato anche nei teatri di Matera e Lecce, cucinano, viaggiano o ricevono gli studenti che fanno l’alternanza scuola-lavoro nella loro casa. Molti non hanno parenti, ma in questi anni c’è anche chi è tornato a casa o ha almeno recuperato il rapporto con la propria famiglia».

«L’incontro di oggi con il Papa - conclude Chiorazzo - è stato un nuovo, meraviglioso gesto di misericordia, del quale gli siamo grati. Il Santo Padre ci insegna e ci testimonia la bellezza di operare prendendoci cura delle persone nel bisogno ed è stato particolarmente significativo che abbia riservato, nella prima delle udienze, un gesto di attenzione verso la malattia mentale. Il Papa ha anche autografato la t-shirt che ricorda i 40 anni della Basaglia, un omaggio a questo grande italiano che ha avviato una rivoluzione di civiltà e ha dato speranza a centinaia di migliaia di persone».

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