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La vera fede fa miracoli e non è per gli affari, le cose di Dio non si usano per profitto

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

«Vive per sé – chiarisce il Pontefice - tranquillo, egoista, non vuole problemi. E Gesù maledisse l’albero di fico, perché è sterile, perché non ha fatto del suo per dare frutto. Rappresenta la persona che non fa niente per aiutare

Una fede autentica, capace di perdono e aperta agli altri, fa miracoli. Gesù condanna invece l’«egoismo spirituale» e la riduzione della religione ad «affarismo». Guai, insomma, a «utilizzare le cose di Dio per il proprio profitto». È quanto ha detto stamane Francesco nella Messa del mattino a Santa Marta, come riferisce Radio Vaticana.

Nel Vangelo del giorno si possono rinvenire “tre modi di vivere” nelle immagini del fico che non dà frutti, negli affaristi del tempio e nell’uomo di fede. «Il fico – afferma il Papa - rappresenta la sterilità, cioè una vita sterile, incapace di dare qualsiasi cosa. Una vita che non fruttifica, incapace di fare il bene».

«Vive per sé – chiarisce il Pontefice -  tranquillo, egoista, non vuole problemi. E Gesù maledisse l’albero di fico, perché è sterile, perché non ha fatto del suo per dare frutto. Rappresenta la persona che non fa niente per aiutare, che vive sempre per se stessa, affinché non le manchi niente. Alla fine questi diventano nevrotici, tutti! Gesù condanna la sterilità spirituale, l’egoismo spirituale. ‘Io vivo per me, che a me non mi manchi niente e che gli altri si arrangino!’ ».

C’è un altro modo di vivere, nota il Papa. «E’ quello degli sfruttatori, degli affaristi nel tempio. Sfruttano anche il luogo sacro di Dio per fare degli affari: cambiano le monete, vendono gli animali per il sacrificio, anche fra loro hanno come un sindacato per difendersi. Questo era non solo tollerato, ma anche permesso dai sacerdoti del tempio». Sono «quelli che fanno della religione un affare». Nella Bibbia – ricorda il Papa – c’è la storia dei figli di un sacerdote che «spingevano la gente a dare offerte e guadagnavano tanto, anche dai poveri». E Gesù non risparmia le parole: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera. Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladri!”.

Osserva Bergoglio: «La gente che andava in pellegrinaggio lì a chiedere la benedizione del Signore, a fare un sacrificio: lì, quella gente era sfruttata! I sacerdoti lì non insegnavano a pregare, non davano loro la catechesi… Era un covo di ladri. Pagate, entrate… Facevano i riti, vuoti, senza pietà. Non so se ci farà bene pensare se da noi accade qualcosa del genere in qualche posto. Non so? E' utilizzare le cose di Dio per il proprio profitto».

Invece esiste un terzo modo di vivere che è la «vita di fede», come indica Gesù: «’Abbiate fede in Dio. Se uno dicesse a questo monte ‘levati e gettati nel mare’, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò avverrà. Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà’. Accadrà proprio quello che noi con fede chiediamo».

Francesco ne parla in questi termini: «E’ lo stile di vita della fede. ‘Padre, cosa devo fare per questo?’; ‘Ma chiedilo al Signore, che ti aiuti a fare cose buone, ma con fede. Solo una condizione: quando voi vi metterete a pregare chiedendo questo, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate. E’ l’unica condizione, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni voi, le vostre colpe’. Questo è il terzo stile di vita. La fede, la fede per aiutare gli altri, per avvicinarsi a Dio. Questa fede che fa miracoli».

Poi il Pontefice conclude con questa preghiera: «Chiediamo oggi al Signore … che ci insegni questo stile di vita di fede e che ci aiuti a non cadere mai, a noi, ad ognuno di noi, alla Chiesa, nella sterilità e nell’affarismo». Vatican Insider

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