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LA NOVENA SESTO PENSIERO - San Francesco: “uomo fatto preghiera”

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Dal Vangelo: «Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà!» (Mt 6,6;)

 
Nelle biografie viene affermato: «Il servo di Cristo,Francesco, vivendo nel corpo, si sentiva in esilio dal Signore. Si sforzava, pregando senza interruzione, di mantenere il suo spirito alla presenza di Dio, per non rimanere privo delle consolazioni del Diletto. La preghiera era la sua consolazione. Quando si dava alla contemplazione, quasi fosse ormai un concittadino degli Angeli, con desiderio ardente ricercava il Diletto, da cui lo separava soltanto il muro del corpo. La preghiera era anche la sua difesa, quando si dava all'azione. Mediante l'insistenza nella preghiera, rifuggiva, in tutto il suo agire, dal confidare nelle proprie capacità. […]. Camminando e sedendo, in casa e fuori, lavorando e riposando, restava talmente intento all'orazione da sembrare che le avesse dedicato ogni parte di se stesso: non solo il cuore e il corpo, ma anche l'attività e il tempo». (LM X, 1).

I Santi e gli uomini di Dio dove traggono la forza per proseguire nel cammino verso Dio? Solo nella preghiera. Una preghiera vera, una preghiera profonda, una preghiera prolungata. Anche Gesù, nella sua vita terrena, ricercava il tempo per sottrarsi alle folle e ritirarsi in disparte per incontrare nella preghiera il Padre suo che è nei cieli. È quanto richiede papa Francesco ai ministri di Dio ma anche a tutti coloro che sono chiamati a dare testimonianza della propria fede: “I grandi uomini e donne di Dio sono stati grandi intercessori. Si tratta di addentrarci nel Padre per scoprire sempre nuove dimensioni che illuminano le situazioni concrete e le cambiano” (EvG, n. 283)

Preghiamo con San Francesco: Onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Dio, Padre santo e giusto, nient'altro dunque dobbiamo desiderare, niente altro volere, nient'altro amare se non il Creatore e Redentore e Salvatore nostro, solo vero Dio, il quale è il bene pieno, ogni bene, tutto il bene, il vero e sommo bene, che solo è buono, soave, dolce, che solo è santo e giusto, dal quale e per il quale e nel quale è ogni perdono, ogni grazia, ogni gloria per tutti i penitenti e i giusti, che vivono e godono insieme nei cieli. Amen. (FF 70)

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