La musica che conserva, così alcuni codici francescani tornano alla luce
SAN FRANCESCO E SORELLA MUSICA PER ABBRACCIARE IL CREATO
Gli archivi dell'etichetta francese Harmonia Mundi abbondano di progetti discografici che hanno contribuito in qualche modo a portare nuova luce su alcuni tra i capitoli più nascosti della storia della musica. Molti di questi album sono firmati da Marcel Pérès e dal suo Ensemble Organum, come il cd Chant Corse che è stato oggi ripubblicato in edizione economica a vent'anni dalla sua prima uscita.
Si tratta di un'operazione dedicata alle musiche sacre in lingua latina custodite all'interno di codici manoscritti francescani redatti in Corsica tra il XVI e il XVIII secolo; una sintesi originale tra canti monodici e polifonici che rappresenta un patrimonio di tradizioni trasmesse perlopiù oralmente e ora a forte rischio di estinzione, motivo di orgoglio per l'identità culturale del popolo corso.
Per Pérès e compagni è però l'occasione per lasciar emergere tutto il portato spirituale di brani affidati a voci rocciose e scabre, forgiate sotto il sole del Mar Mediterraneo frequentando gli antichi repertori dei primi cristiani e le laudi medievali di scuola umbro-toscana; una messinscena in bilico tra la forza ancestrale di un ipnotico Requiem e un Salve Regina che pare attingere potenza espressiva dai primi drammi liturgici. Pagine ricche di una bellezza arcana e fortemente inquietante, che non lascia mai spazio ad un semplice compiacimento estetico. Avvenire
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