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L'HA FATTO, L'HA DETTO, L'HA SCRITTO

Enzo Fortunato Ansa - OSSERVATORE ROMANO HANDOUT
Pubblicato il 10-04-2018

Nella sua ultima esortazione apostolica Bergoglio ha sottolineato l'importanza di aiutare gli altri per raggiungere la santità

S'intitola "Gaudete et Exsultate" ("Rallegratevi ed esultate") la nuova esortazione apostolica scritta da Papa Francesco e dedicata alla santità nella vita quotidiana. Un "manuale" su come essere santi oggi pensando e stando accanto ai poveri. L'itinerario seguito non è quello che vorrebbe la "logica". Non è quello di molti leader politici che dicono e non fanno. Non è quello di molti "predicatori". Il Papa lo fa, lo dice e poi lo scrive.



Francesco l'ha fatto

L'ha fatto sin dall'inizio del suo Pontificato partendo proprio dalla scelta del nome: "Ho scelto il nome di Francesco d'Assisi, perché vorrei una Chiesa per i poveri, che difenda la pace e sia attenta al Creato". Ma sono i suoi viaggi a parlare, non a caso il primo a Lampedusa, tra i migranti su quella spiaggia dove sono sbarcati migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini in cerca di speranza in cerca di una vita migliore e dove si sono spente le vite di tantissime persone. E poi ogni sua visita è scandita da incontri con ultimi, dimenticati, esclusi. È il Vangelo.



Francesco l'ha detto

Più e più volte Bergoglio ha sottolineato l'importanza di aiutare gli altri per raggiungere la santità:

"È necessario un grande e quotidiano atteggiamento di libertà cristiana per avere il coraggio di proclamare, nella nostra Città, che occorre difendere i poveri, e non difendersi dai poveri, che occorre servire i deboli e non servirsi dei deboli!"...



"Sono i poveri, gli umili, quelli che contemplano la presenza di Dio, coloro a cui si rivela il Mistero dell'amore di Dio con maggiore nitidezza".

Le parole e poi i gesti di Papa Francesco sono il Vangelo: "tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25,31-40).



Francesco l'ha scritto

Bergoglio ora lo scrive. È l'enciclica "Gaudete et Exsultate": "per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi". La chiamata è "per tutti". Sono santi, per esempio, "i genitori che crescono con tanto amore i loro figli", gli "uomini" e le "donne che lavorano per portare a casa il pane", i "malati", le "religiose anziane che continuano a sorridere".



Ma la santità della porta accanto è accoglienza: "Non difendere i migranti non è da cristiani e i clochard non sono fagotti che sporcano la strada"... "La difesa dei deboli non è comunismo né un delirio passeggero", né tantomeno "l'invenzione di un Papa". Solo seguendo il Vangelo si è santi.


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