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L'Europa chiude alla Grecia: Stop ai contatti con Atene fino al voto

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La Grecia apre all'Europa, ma Eurogruppo e Commissione Ue - almeno per il momento - chiudono la porta a un'intesa dell'ultimo minuto. La lettera firmata da Alexis Tsipras con le ultime controproposte ai creditori internazionali per chiudere un accordo in extremis sul salvataggio di Atene è arrivata a Bruxelles questa notte: per la prima volta il premier greco dichiara di accettare la proposta degli europei, il testo pubblicato domenica scorsa dal presidente della Commissione Jean Claude Juncker, ma aggiunge cinque punti.




Dopo una timida apertura ("sono in costante contatto con le autorità di Atene"), Juncker gela ogni speranza: "La Commissione non avrà alcun contatto con il governo di Atene prima del referendum. Ho dato mandato che nessun Commissario intervenga su quesiti, che riguardino la politica greca. E' mancata la volontà di chiudere, la distanza era di soli 60 milioni". Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk gli fa eco: "L'Europa vuole aiutare la Grecia ma non può aiutare nessuno contro il suo volere. Aspettiamo i risultati del referendum greco".

Sulla stessa linea l'Eurogruppo, riunito oggi in teleconferenza. Il presidente Jeroen Dijsselbloem ha spiegato: "Data la situazione politica greca non c'è terreno per ulteriori discussioni. Aspettiamo semplicemente il risultato del referendum di domenica. Non c'è margine per estendere il piano di aiuti". "Abbiamo preso nota delle ultime proposte greche - ha aggiunto - ma data la situazione politica e dato l'invito a votare 'no' del governo greco al referendum, non vediamo terreno per altre discussioni".




Una presa di posizione che Tsipras ha immediatamente cavalcato parlando alla televisione, in un discorso alla nazione: "La Grecia resta al tavolo negoziale, ma il voto di domenica non è contro l'euro. Siamo contro l'austerity. Votate no, i creditori stanno ricattando i greci, ma  questa situazione non durerà per molto. Salari e pensioni non andranno persi".

Immediata la replica del Fmi: "La nostra priorità è aiutare il popolo greco". E non lo si fa concedendo una proroga ai pagamenti, come richiesto dalla Grecia, perché un rinvio "non aiuta" i Paesi che hanno necessità "immediate" di finanziamento e problemi economici "fondamentali".




E sui rapporti tra Ue e Atene è intervenuta anche la direttrice del Fondo Monetario internazionale, Christine Lagarde: la Grecia deve riformare la propria economia, prima che i creditori europei concedano un taglio del debito. "Abbiamo ricevuto cosi tante 'ultime' offerte che sono state convalidate, invalidate, cambiate, emendate nel corso degli ultimi giorni", ha aggiunto Lagarde, "penso che ci sia un processo democratico in corso e che dovrebbe auspicabilmente portare a piu' chiarezza e meno incertezza sulla determinazione del popolo greco e l'autorita' del governo"




La giornata si chiude con la decisione della Bce di lasciare invariato il livello massimo stabilito per l'erogazione di liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche, che era fissato a 89 miliardi. E con Moody's che taglia il rating di Atene a 'Caa3' da 'Caa2': comunicando che il giudizio resta sotto osservazione per un ulteriore possibile downgrade, l'agenzia sottolinea che "senza il sostegno dei creditori ufficiali, la Grecia farà default sul debito" detenuto dai privati. (Repubblica)

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