Fuksas, i luoghi devono trasformare le persone in una comunità
Inizierà mercoledì 23 settembre il "Cortile di Francesco", un evento di respiro nazionale che metterà insieme tante personalità del mondo della politica, cultura, arte e spettacolo. Tra i 60 ospiti ci sarà anche l'architetto italiano, Massimiliano Fuksas che prenderà parte all'incontro di giovedì 24 settembre alle 10 nel salone Papale del Sacro Convento di Assisi, dal titolo "A proposito di luce". Con lui Pierluigi Mingarelli, Maria Luisa Rastello, Gianni Drisaldi, Paolo Ansideri e Marco Frascarolo. Il "Cortile di Francesco" metterà al centro l'umanità, un tema quanto mai attuale, inserendolo in un dialogo tra credenti e non. Massimiliano Fuksas, in questi giorni di attesa che ci separano dall'evento ha risposto a qualche domanda:
Cosa significa per lei la parola Umanità?"Umanità - commenta l'architetto - vuol dire non fare ad altri quello che non vorresti venisse fatto a te". Come trasferisce la visione che ha dell'umanità nei suoi progetti? "I luoghi devono essere pronti per trasformare le persone in una comunità". Una visione in cui la stessa umanità si trasforma spesso in disumana: Cosa prova a vedere le opere archeologiche distrutte? "L'umanità non può essere contro l'essere umano. Quando è così - spiega Fuksas - significa che si vede l'altro come un mezzo per raggiungere dei fini, da usare e non da aiutare. Questo ragionamento è legato alla concezione arcaica e sbagliatissima dell'illuminismo filosofico per cui un gruppo ristretto di uomini così detti 'intelligenti' e di spirito aperto possa aiutare l'intera umanità, considerata incapace di scelte autonome".
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