Francescanesimo, investire sulla pace
Solo la giustizia e la pace ipotecano la vita dell’uomo e del mondo "l'unica possibilità cha abbiamo è l'amore" (T. Merton).Papa Francesco, in occasione della sua recente visita in Israele a Gerusalemme ha affermato: “Non c’è pace senza giustizia”; all’Angelus del 20 Luglio c.a. da il nome al responsabile del male nel mondo: “Il male che c’è nel mondo non proviene daDio, ma dal suo nemico, il Maligno. È curioso, il maligno va di notte a seminare la zizzania, nel buio, nella confusione; lui va dove non c’è luce per seminare la zizzania ... Vi esorto, inoltre, a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto che persistono in diverse zone del mondo, specialmente in Medio Oriente e in Ucraina. Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace!”.
La Chiesa opera nel mondo con l’annuncio e la preghiera ma ancora di più nell’essere operatrice di giustizia e di pace, far conoscere l’amore di Dio è funzionale alla realizzazione stessa dell’amore divino, è il diffondersi della Verità e dell’amore di Dio che genera il bene, la giustizia, la pace e la fratellanza dei popoli. Ma qual’è la misura e la qualità di questa testimonianza di fede operosa della Chiesa e di ogni cristiano, la indica San Paolo: “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). La pienezza della vita dell’uomo e del mondo discende dalla relazione stabile con Dio. Solo una "un'ecclesia audiens" (Karl. Bart) può essere "ecclesia docens", cioè parola autorevole perchè realizzatrice, efficace per i cristiani e significativa per l'uomo di oggi. San Basilio Magno si interrogava: “Che cos’è proprio del cristiano e della Chiesa? risponde lo stesso padre dlela Chiesa citando l’apostolo Paolo: “La fede operante attraverso l’amore” (Gal. 5,6). La teologia della Trinità ci mostra che le vere differenze possono sussistere unicamente nell’Unità; invece, ciò che non possiede unità non ammette la differenza (J. A. Moehler).“L’essere della Chiesa e del cristiano non coincide nè con la capacità di elaborare uno stare nel mondo, nè con un progetto di liberazione, di giustizia e di pace, tutto questo è ovvio, ma la differenza dell’essere Chiesa e cristiano è nel bisogno di realizzare la pace, la giustizia e il bene attraverso la logica della croce, quale segno eloquente del passaggio dalla morte alla vita del Risorto”.(Enzo Bianchi, Cristiani nella società, Ed. Rizzoli, 2003, pag. 42). "Come non si può spegnere il fuoco con il fuoco, nè asciugare l'acqua con l'acqua, così non si può eliminare la violenza con la violenza": Leone Tolstoj - S. Agostino aveva detto: "È segno di maggior gloria uccidere le guerre con la parola anziché gli uomini con le armi".
I governi spendono miliardi e miliardi di euro in armamenti, ventuno paesi europei hanno fornito armi a diversi paesi ora in guerra dal 2008 al 2012 per un miliardo e 160 milioni di euro. E quando un paese è pieno di armi, la guerra è sicura, e le provocazioni necessarie a scatenarla. I leader degli Stati e i responsabili di focolai di guerra, accesi in varie parti nel mondo, accolgano il monito di Papa Francesco, comprendano che la migliore risoluzione dei problemi sta nell’assumere la decisione coraggiosa del ripudio della guerra per assicurarsi la sicura vittoria e il vero benessere. L'impegno per la pace, la cessazione di ogni guerra e la fine della produzione di armamenti, è un impegno di lunga durata per giungere l’eliminazione completa della guerra dall'orizzonte dell'umanità, per cui occorre investire sulla cultura della giustizia, la quale garantirà pace e vita al mondo. “La città, il mondo, reso più umano, sperimenterà un trabaccamento di pace”(Don Tonino Bello, Servi Inutili a tempo pieno, Ed. San Paolo, 2002).
Padre Emanuele Iovannella OfmConv
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