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Disastri aerei, cresce la paura del volo: pensare positivo prima regola contro il panico

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Evitare rotte pericolose sconsigliate dalla Farnesina e frequentare corsi ad hoc contro l'aerofobia. E ancora: pensare positivo, respirare profondamente e, soprattutto, rendersi conto che statisticamente la mortalità legata agli incidenti aerei è bassa. A dettare all'Adnkronos Salute le regole anti-panico in volo sono lo psichiatra Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di salute mentale e neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, e Paola Vinciguerra, psicoterapeuta presidente dell'Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico).

Una paura, quella di volare, che sta montando sempre di più. Soprattutto in questi giorni. "La fobia dell'aereo è un disturbo abbastanza comune - spiega Mencacci - e in questo momento sempre più diffuso e amplificato dal susseguirsi di incidenti e dagli scenari di guerra" in Medio Oriente e nell'Est europeo.

"La prima regola - sottolinea l'esperto - è quindi quella di evitare voli che seguono rotte pericolose e sconsigliate dal ministero degli Esteri". Se il volo è programmato ci si può preparare in tempo: "Si può ricorrere all'ipnosi, a pratiche di training autogeno, o si possono seguire corsi ad hoc anti-panico, organizzati dalle compagnie aeree". Se invece il volo è imminente, e non c'è tempo di prepararsi, si può sempre ricorrere all'aiuto farmacologico.

"Il mio consiglio - sottolinea Mencacci - è quello di rivolgersi al proprio medico di famiglia o a uno specialista in psichiatria e farsi fare una preparazione di ansiolitici ben calibrata. In modo da coprire, da un punto di vista medico, i due giorni che precedono il volo e il volo stesso".

Prima di correre in farmacia è bene provare con altri rimedi. Ne è convinta Vinciguerra, che consiglia ad esempio di lavorare su pratiche di "respirazione profonda diaframmatica, per tenere bassi i livelli di adrenalina". E, ancora, "è necessario - spiega l'esperta - riempire la nostra parte cognitiva di pensieri positivi, passati e futuri. Se stiamo andando in vacanza, pensare ad esempio al luogo che andremo a visitare, ai momenti di svago e divertimento. Insomma, distrarci dallo stato di tensione".

Un altro suggerimento è "conversare con le persone vicine di posto". Ma soprattutto, secondo l'esperta, "bisogna rendersi conto che in volo non siamo in pericolo: la statistica della mortalità per incidente aereo è bassa". "Meno pericoloso che andare a piedi", aggiunge Mencacci. "Lo dicono i numeri". (ADNKRONOS.IT)

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