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Danno da mangiare a dei migranti affamati: denunciati

Redazione online Ansa - FRANCO CAUTILLO
Pubblicato il 27-03-2017

Denunciati per aver compiuto un atto di carità verso alcuni migranti. Fa discutere quanto accaduto a Ventimiglia dove 3 cittadini francesi sono stati denunciati per aver dato del cibo ad alcuni profughi affamati.


La città ligure, a causa della sua vicinanza dalla frontiera con la Francia, sta vivendo negli ultimi mesi una vera e propria emergenza migranti, con centinaia di persone (principalmente africani ma anche siriani) bloccati in città. Tutti vorrebbero oltrepassare il confine transalpino e lasciare l’Italia, ma di fatto non possono superare quella maledetta “linea rossa” che li separa dal resto d’Europa.



Inoltre, se venissero presi dalla polizia locale, verrebbero identificati e smistati in vari centri d’accoglienza sparsi lungo lo Stivale, spesso troppo lontano dal loro sogno d’oltralpe. Per tale motivo, vagano per Ventimiglia tenendosi alla larga dalle forse dell’ordine e tentando – spesso senza riuscirci – di superare il confine illegalmente. Una situazione complessa sia sotto l’aspetto politico sia sotto quello sociale.



Polemiche e difficoltà oggettive a parte, il “fattore umano” non dovrebbe mai essere lasciato indietro. Per tale motivo, diverse associazioni italiane e non, portano quotidianamente cibo e bevande ai moderni diseredati. Ma anche dinanzi a tali nobili scopi “la legge è pur sempre legge”.

Per tale motivo, 3 cittadini francesi sono stati denunciati dalla polizia lo scorso 20 marzo per aver somministrato alimenti a migranti senza aver ricevuto prima la necessaria autorizzazione. Denuncia che, ovviamente, ha sollevato non poche critiche.



Ma l’ordinanza è stata difesa a spada tratta dal primo cittadino di Vigevano, Enrico Iaculano: “Ci sono precisi motivi igienico-sanitari e dobbiamo fermare il ‘protagonismo’ di alcune persone che vogliono farsi pubblicità facendo beneficenza, ma per quello ci sono delle apposite associazioni autorizzate”.



Ma la polemica non si è placata: “Quell’ordinanza è inattuale – denuncia Alessandra Ballerini, legale che a Ventimiglia collabora con la Caritas e Terre des Hommes – perché si riferisce a ragioni igenico-sanitarie correlate alle temperature medie di agosto. L’articolo 2 della nostra Costituzione impone il dovere della solidarietà, qui si punisce chi aiuta gli altri con cibo e acqua”. Evidentemente, in tempi di crisi, più che una guerra alla povertà, alcuni pensano sia meglio fare una guerra… ai poveri. (Veronica Lea - Interris)

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