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Con San Francesco tra carità e riflessione, ecco i francescani del veneto

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Nel convento di San Francesco donano cibo a chi ne ha bisogno. Ma le porte aperte sono anche a chi vuol riconciliarsi con il Signore e chi intende attraversare una fase di riflessione

Cibo ai poveri, ma anche riflessione con i consacrati, religiosi e laici. Chi bussa alle porte del convento e della chiesa di San Francesco a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, troverà sempre un frate pronto ad accoglierlo. Una mano pronta a supportare una condizione di sofferenza, di profonda difficoltà. O semplicemente una volontà di riabbracciare Cristo, in un periodo magari segnato da qualche appannamento. 



DALLA MENSA ALL'OFFERTA DEL CIBO AI BISOGNOSI

Lo sguardo rassicurante dei Frati Minori della città veneta si manifesta attraverso le numerose attività che svolgono: il servizio agli ultimi e bisognosi attraverso la mensa dei poveri, la visita alle famiglie, la comunione e unzione degli infermi. «Adeguandoci ai tempi e ai bisogni e constatando il mutamento della società, non prestiamo più servizio tramite una mensa vera e propria, offrendo comunque del cibo a quanti ne fanno richiesta. Inoltre da un ventennio abbiamo concesso in uso permanente una vasta ala del convento alla Caritas Diocesana che svolge in maniera puntuale e sistematica il servizio ai poveri, alle persone in difficoltà e agli immigrati».



IL MINISTERO DELLA RICONCILIAZIONE

Un'altra importante opera che prestano i frati è «il ministero della riconciliazione e direzione spirituale rivolta a sacerdoti, religiosi e laici che frequentemente giungono nella nostra Chiesa per incontrare sollievo e consolazione. Oltre alla preghiera quotidiana e la S. Messa, il ministero dell'ascolto occupa gran parte della giornata del frate. Inoltre la fraternità è disponibile per celebrazioni e confessioni presso le comunità religiose o le parrocchie che ne fanno richiesta».



ACCOGLIENZA AI CONSACRATI

Inoltre dal 2001 la fraternità porta avanti il progetto di accoglienza a consacrati «che desiderano trascorrere un periodo di riflessione, di verifica, di preghiera insieme ai frati. All'interno di esso vi è la possibilità, per chi lo desiderasse, di seguire dei percorsi personalizzati. La casa ha la capacità di accogliere un massimo di 6-8 ospiti, in ampie camere singole tutte con servizio interno». La fraternità vive e si mantiene esclusivamente con la grazia della "Provvidenza". 



RADICI NEL 1600

La presenza dei frati sul territorio della città di Vittorio Veneto ha radici che risalgono all'inizio del 1600. Anche se oggi il numero dei frati in convento si è notevolmente ridotto, quelli rimasti sono impegnati a trecento.sessanta gradi sulle attività che svolgono sempre partendo dagli insegnamenti che gli sono stati impartiti dal poverello di Assisi.


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