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Con Francesco, Damiano e Maria: una indimenticabile giornata nel segno di fratellanza e letizia

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Nel racconto dei giovani francescani della Gi.Fra. Campania e Basilicata, rispolveriamo l’emozionante racconto della Festa Regionale che si è svolta il 1 maggio



Anche quest’anno, come da tradizione, il 1°Maggio si è svolta la Festa Regionale della Gioventù Francescana di Campania- Basilicata. L’evento si è tenuto nella storica Pompei, dove centinaia di gifrini sono giunti per condividere e ricordare la bellezza di essere francescani. 



ACCOGLIENZA ENTUSIASMANTE

Appena arrivati nel parco adiacente al santuario, l’accoglienza è stata piena di entusiasmo, com’è del resto tipico del carisma francescano, fatta di balli, canti e mille sorrisi. Inoltre ogni fraternità ha ricevuto, per ogni suo componente, un cartoncino da appendere al collo come riconoscimento della giornata ed un mattone con su scritto il nome della propria fraternità.



L'AMORE CHE COSTRUISCE

Il tema della giornata è stato: “AMA-CREDI-VAI”, per il quale è stato pensato un primo momento chiamato “L’amore che costruisce". Questo momento si apre con una doppia testimonianza di Fra Pietro e Fra Cyrille, i quali ci hanno fatto notare che la maggior parte di noi non vive pienamente di un’esistenza autentica ma si domanda sempre sul da farsi, sul futuro e sulla giusta strada da percorrere; anche Francesco chiedeva “Signore, cosa vuoi che io faccia?”. Lui voleva diventare cavaliere, infatti partì per la guerra, ma a Spoleto successe qualcosa di clamoroso, sentì una voce dirgli: “Francesco, chi vuoi seguire? Il servo o il padrone?” e così decise di tornare a casa. Questo tornare indietro, per tutti noi, sarebbe stato inteso come un fallimento perché non siamo riusciti a realizzare il nostro sogno, ma per Francesco, invece, fu una rinascita. 



IL CROCIFISSO DI SAN DAMIANO 

Inseguito viene portato sul palco il Crocifisso di San Damiano, il simbolo che caratterizza la spiritualità francescana perché tramite di esso Gesù parla a Francesco e gli mostra la via da seguire, “Và e riparara la mia casa”. Fra Pietro si è soffermato su alcune caratteristiche del crocifisso di San Damiano quali le figure rappresentate, il significato dei colori rosso, per rappresentare l’amore, oro, per indicare la divinità e nero per rappresentare la morte. Ora ci chiediamo: "ma come la morte?" Viene rappresentata una cosa brutta e triste? La risposta sta nell’immagine del Cristo: il Cristo di San Damiano è vivo, gli occhi sono aperti e le braccia spalancate; su quelle mani vuole portare ognuno di noi. Cristo ha sconfitto la morte! Francesco ci insegna ad essere testimoni della vita e non della morte. Infine Cristo è cinto di un grembiule, simbolo del suo essere servo per amor nostro, mentre in alto ci sono le mani di Dio a benedire il dono che è suo Figlio e gli angeli che si rallegrano per la Resurrezione. 



ESPERIENZE PER MIGLIORARSI 

A questo punto ogni fraternità viene chiamata a porre il proprio mattone ai piedi del crocifisso di S. Damiano: in quel mattone sono racchiuse le nostre esperienze, il nostro operare. Li vogliamo mettere uno sopra l’altro per costruire insieme, per migliorarci; vogliamo mettere sotto di essi l’umiltà che accompagna il nostro operato e che caratterizza nelle difficoltà; infine mettiamo accanto la condivisione dei nostri momenti con i fratelli.



COSA RAPPRESENTA MARIA 

In seguito l’attenzione viene posta sulla statua della Madonna del Loreto, simbolo che l’Italia, insieme al Crocifisso di San Damiano, porterà a Cracovia per la GMG del 2016. La presenza della statua viene accolta con una danza in cui i ballerini sono avvolti da veli bianchi, a significare la purezza, e fatto di salti ad indicare lo slancio di Maria verso le sicure bracci di Dio. In questa atmosfera viene letto il passo del Vangelo di Luca che narra l’incontro di Maria con l’Arcangelo Gabriele, in cui le viene annunciato il volere di Dio per lei e la risposta pronta e coraggiosa di Maria. La figura di Maria ci rallegra perché ci dimostra come il Signore vuole fare di noi qualcosa di stupendo, vuole fare della fraternità regionale qualcosa di grande arricchendola di nuovi giovani che vogliono gridare il loro grazie a Dio. Proprio per rappresentare la nuova linfa all’interno della Gioventù Francescana di Campania e Basilicata, viene portato un ramo secco al centro del palco e su cui ogni nuova fraternità pone un fiore così da ridare vita a qualcosa di spento.



LA LAVANDA DEI PIEDI

Il momento conclusivo della mattinata è stato anch’esso introdotto dalla lettura del Vangelo, questa volta però del passo sull’ultima cena in cui Gesù lava i piedi agli Apostoli. Al termine del brano, i frati assistenti regionali hanno pensato di voler ripetere il gesto fatto da Gesù lavando i piedi ai presidenti di ogni fraternità in rappresentanza di tutti i gifrini della Campania e Basilicata. È stato un gesto molto forte e bello, c’ha fatto capire che per un fratello si è disposti senza timore anche ad “abbassarsi” per lavargli i piedi, considerata dagli ebrei la parte più sporca del corpo perché a contatto con la terra, con umiltà e spirito di servizio che Gesù ha voluto insegnarci.



IL SUSSIDIO DELLA PASTORALE GIOVANILE

Al termine di questa bella ed intensa mattinata ci siamo uniti in un’unica preghiera finale e ci è stato consegnato un Sussidio della Pastorale Giovanile in preparazione alla GMG del prossimo anno in cui vengono spiegati i due simboli della Madonna di Loreto e del Crocifisso di San Damiano, nonché fornisce alcuni spunti di riflessione personali.



LA CONSEGNA DEI MATTONI

Dopo il pranzo a sacco consumato sui verdi giardini del parco, sono stati organizzati dei giochi che ci hanno dato la possibilità di sperimentare la fiducia nell’altro, lo stare insieme con gioia, in una sana competizione, l'opportunitá di conoscere altri fratelli. Quasi giunti al termine della giornata sono stati riconsegnati i mattoni ma questa volta non alle rispettive Fraternità poiché sono stati consegnati in modo del tutto casuale: ogni mattone ricevuto voleva significare l’impegno a prendersi cura della Fraternità il cui nome era scritto sopra di esso, come responsabili della vita  degli altri in un’unica famiglia.


IL SALUTO DI MONSIGNOR CAPUTO

Il momento conclusivo della giornata è stata la Celebrazione Eucaristica svoltasi al Santuario delle Beata Vergine Maria, raggiunto tutti insieme in una piccola processione. Dopo la rituale foto-ricordo di gruppo, veniamo accolti all’interno del Santuario dal responsabile della Pastorale Giovanile di Pompei, nonché dal saluto del Vescovo di Pompei Tommaso Caputo.



L'ATMOSFERA DI POMPEI

In occasione dell’inizio del mese mariano, il Santuario non poteva che essere affollato da fedeli provenienti da tante città e non c’è stato modo migliore per testimoniare il nostro credo: trasmettere gioia, entusiasmo e calore a tutte le persone che incontravamo, lasciandole colpite di vedere tanti giovani francescani pregare insieme, cantare insieme e gioire insieme nel Signore



"AFFIDATI ALL'ALTRO"

Da questa giornata ci portiamo a casa la consapevolezza che ci sono centinaia di giovani, di vite, di cuori che scelgono di battere insieme, nella stessa direzione e per la stessa persona: Gesù Cristo. E dopo aver assaporato l’Amore verso l’altro, dopo aver Creduto ed esserci Affidati all’altro, non ci resta che Andare per testimoniare Gesù, che è gioia, vita e non morte, a tutti.

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