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Basilica di Santa Croce a Firenze, la chiesa francescana che ispirò Ugo Foscolo

Gelsomino Del Guercio Ansa - MAURIZIO DEGL INNOCENTI
Pubblicato il 28-10-2017

La Basilica di Santa Croce, oltre a contenere tesori artistici, è anche il luogo preferito dal celebre poeta, autore de "I sepolcri"

La Basilica di Santa Croce a Firenze è situata nell’omonima piazza a Firenze ed è una delle più grandi chiese francescane (perché da sempre gestita dai frati minori) nonché una delle massime realizzazioni del gotico in Italia.

I SEPOLCRI
 Ugo Foscolo, come racconta Il Sole 24 ore, la rese immortale nell’ode "I sepolcri", dove veniva definita il «tempio dell’itale glorie», luogo di sepoltura di geni assoluti del Bel Paese quali Galileo, Michelangelo, Alfieri, Machiavelli, Rossini e Leon Battista Alberti oltre che dello stesso poeta di Zacinto.

INCOMPIUTA PER SEI SECOLI
La costruzione dell’edificio ebbe inizio alla fine del 1200 dove sorgeva una chiesetta. Vi lavorò Arnolfo di Cambio, ma rimase incompiuta per circa sei secoli: i lavori, infatti, terminarono solo alla metà dell’ottocento quando la facciata venne realizzata in stile gotico rivisitato.

IL CROCIFISSO DI DONATELLO
Santa Croce, oltre ad essere fonte di ispirazione per Foscolo, è anche la chiesa fiorentina francescana con il maggior numero di opere artistiche. Fra le tante, la più importante è il Crocifisso di Donatello. Nella chiesa anche una cappella Medici, opera di Michelozzo. E poi tra le opere più note anche il Monumento funebre di Carlo Marsuppini, realizzato da Desiderio da Settignano, la tomba di Michelangelo disegnata dal Vasari, il Monumento funebre di Vittorio Alfieri di Antonio Canova, il Monumento a Niccolò Machiavelli.

LE CAPPELLE NOBILIARI
Dalla Chiesa si accede poi alla Cappella Medici e da qui alla Sagrestia. Visitabili anche i chiostri, l’uno di Arnolfo di Cambio e l’altro di Brunelleschi e la Cappella de’ Pazzi, progettata da Brunelleschi e decorata da Luca della Robbia e Giuliano da Maiano, rimasta incompiuta dopo la famosa congiura che vide la morte di Giuliano de’ Medici.

IL MUSEO DELL'OPERA
Il Museo dell’Opera di Santa Croce è invece parte del complesso e dei chiostri adiacenti. Ospita il Crocifisso di Cimabue nel Refettorio trecentesco, divenuta il simbolo della distruzione dall’alluvione del 1966.

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