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Aprilia, due operai muoiono nell’impianto di compostaggio

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Stavano lavorando sopra un’autocisterna i due operai italiani di 42 e 44 anni morti nell’impianto di compostaggio Kyklos di Aprilia, in provincia di Latina. Secondo una prima ricostruzione, i due uomini , due autotrasportatori di una ditta esterna (della provincia di Viterbo), addetti al carico di rifiuti speciali, al momento dell’apertura del boccaporto, sarebbero stati investiti dalle esalazioni di una sostanza tossica, forse perclorato. Per entrambi si sarebbe rivelata letale. Uno dei due operai sarebbe poi precipitato dall’autocisterna battendo violentemente la testa. L’altro è stato recuperato senza vita dai vigili del fuoco nella vasca. L’allarme era stato lanciato verso le 9.45. Sembra che anche altri operai siano rimasti intossicati. Sul posto i carabinieri e due squadre di pompieri. Interdetta la zona.

L’impianto dell’ Acea

L’impianto di via Le Ferriere, di proprietà dell’Acea, si estende su 90 mila metri quadrati e lavora la frazione organica dei rifiuti dalla quale viene ricavato compost naturale impiegato prevalentemente nel settore agricolo. Secondo i dati riportati sul sito ufficiale dell’azienda, sono 40 mila le tonnellate di rifiuti in ingresso e circa 4 mila le tonnellate di ammendante compostato misto venduto. Lo stabilimento, che ha una potenzialità di 60.000 tonnellate all’anno, può produrre fino a 20.000 tonnellate annue di ammendante, ossia fertilizzante per terreni. (Corriere)

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