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APPELLO DEL PAPA PER LA PACE

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Il Papa esorta «a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto», in particolare «in Medio Oriente e in Ucraina». «Il Dio della pace - ha detto all’Angelus - susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace». Il Pontefice ha lanciato anche un appello per la situazione dei cristiani costretti a lasciare le zone dell’Iraq controllate dai miliziani jihadisti dell’Isis. «Ho appreso con preoccupazione le notizie che giungono dalle comunità cristiane a Mosul (Iraq) e in altre parti del Medio Oriente, dove esse, sin dall’inizio del cristianesimo, hanno vissuto con i loro concittadini offrendo un significativo contributo al bene della società. Vi invito a ricordarle nella preghiera», ha detto Francesco. «La violenza non si vince con la violenza - ha concluso Bergoglio -. La violenza si vince con la pace!».


«Attenti a classificare buoni e cattivi»

«Noi a volte abbiamo una gran fretta di giudicare, classificare, mettere di qua i buoni, di là i cattivi... Dio invece sa aspettare», ha detto poi papa Francesco commentando la parabola evangelica del buon grano e della zizzania. «Egli guarda nel “campo” della vita di ogni persona con pazienza e misericordia: vede molto meglio di noi la sporcizia e il male, ma vede anche i germi del bene e attende con fiducia che maturino. Dio è paziente, sa aspettare», ha spiegato il Pontefice. «Ma attenzione - ha aggiunto -: la pazienza evangelica non è indifferenza al male; non si può fare confusione tra bene e male».


L’incontro in Vaticano con Abu Mazen e Peres

Soltanto poco più di un mese fa il Papa aveva incontrato il presidente della Palestina Abu Mazen e quello israeliano Shimon Peres in Vaticano. Un vertice di preghiera» che allora era sembrato un passo avanti verso la riconciliazione tanto attesa. Allora il Pontefice aveva scritto in un tweet: «Chiedo a tutte le persone di buona volontà di unirsi a noi nella preghiera per la pace in Medio Oriente #weprayforpeace». Quarantadue giorni dopo la situazione a Gaza e Israele è precipitata in una guerra che dura dall’8 luglio: finora le vittime palestinesi sono oltre 400 e 2.700 i feriti; nove i morti israeliani, otto soldati e un civile.

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