attualita

PAPA PACELLI spina al fianco di Hitler e Mussolini

ORAZIO LA ROCCA
Pubblicato il 30-11--0001

Un inedito ritratto del futuro Pio XII dai verbali d'udienza di Eugenio Pacelli

“Hitler ha assunto un atteggiamento anticattolico, malgrado il Concordato del 1933...”. È il 13 settembre 1935 e il cardinale segretario di Stato della Santa Sede Eugenio Pacelli, futuro Pio XII, presenta così il “disappunto” di papa Pio XI per la politica anticristiana dei nazisti all'ambasciatore tedesco accreditato in Vaticano Diego von Bergen.
Dello stesso tenore è il Rapporto che ancora Pacelli aveva inviato, il 18 maggio 1934, alla Nunziatura Apostolica di Berlino per ordinare, a nome del Papa, all'ambasciatore pontificio di “non cedere circa l'applicazione del Concordato col Reich” nelle trattative in corso col governo nazista. Non furono per niente idilliaci i rapporti tra il Vaticano e la Germania nazista di Hitler, specialmente dopo gli accordi del ‘33. Come pure con Mussolini, contro il quale – all'indomani del Concordato del 1929 – Pacelli si scontrò più volte per respingere le rimostranze del governo fascista contro preti e vescovi poco in linea con le “direttive” di Roma. Ad esempio, quando – ricevendo più volte l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede nel marzo del 1931 – il segretario di Stato precisò che “il governo italiano non potrà imporre alla Santa Sede di intervenire” contro nessun vescovo e che “le minacce di Mussolini non producono nessun effetto nell'animo del Santo Padre e, perciò, sono inutili”. È quanto emerge dalle relazioni che l'allora segretario di Stato Pacelli era solito fare a Pio XI dopo gli incontri in Vaticano con gli ambasciatori italiano e tedesco accreditati in Vaticano.
I documenti– che “Repubblica” per la prima volta ha presentato in esclusiva – fanno parte dei circa 2.500 fogli (relazioni, appunti, scritti a mano e a macchina) che Eugenio Pacelli scrisse durante gli anni in cui fu segretario di Stato, dal 7 febbraio 1930 fino alla morte di Pio XI, il 10 febbraio 1939. Documenti che l'Archivio Segreto Vaticano pubblicherà integralmente in una decina di volumi il primo dei quali relativo al 1930 sarà presentato agli inizi del 2009. Per alcuni anni è probabile che sarà necessario pubblicare più di un libro.
Una imponente operazione editoriale con la quale il Vaticano punta a ridare “luce” e lettura “storica” agli anni della segreteria di Stato di Pacelli in attesa della successiva apertura degli archivi sul suo pontificato. I 2.500 documenti – intitolati “Foglidi Udienza” – si trovano raccolti in due collezioni: la prima comprende le udienze che il cardinale Pacelli, in quanto Segretario di Stato, aveva con Pio XI quasi ogni giorno; il secondo gruppo, invece, raccoglie le udienze che Pacelli aveva periodicamente con gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede e con quanti lo visitavano (cardinali di curia, vescovi, prelati o uomini politici). L'opera è curata dal prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano, il vescovo Sergio Pagano, da padre Marcel Chappin, vice prefetto, e da Giovanni Coco, Officiale del medesimo Archivio. Con questa iniziativa, la Santa Sede intende fare ulteriore chiarezza sui controversi rapporti tra il cardinale Pacelli e le gerarchie nazifasciste, in vista in un futuro più o meno prossimo dell'intera apertura degli archivi di tutto il pontificato di Pio XII.

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