Il linguaggio di San Francesco, come madre per i frati
Tra le tante testimonianze, raccolte
nelle fonti, ricordo in particolare
un episodio che ha per protagonisti
Francesco e un frate di nome Stefano.
Si trovavano in un romitorio insieme
ad altri frati. Francesco aveva
affidato a fra Stefano il servizio in
cucina. Il racconto restituisce con
immediatezza e semplicità la realtà
di quei giorni, passati tra il silenzio
e la preghiera, ma anche i colloqui
con Francesco che sanno comunicare
l'affabilità e la gioia di un vero
frate minore.
“Per comando di Francesco ci si applicava
al silenzio e alla preghiera fino a
che frate Stefano dava il segnale per il
pranzo, battendo dei colpi su una tegola”.
È l'ora del pranzo e della fraternità
che si trova nuovamente
unita alla stessa mensa. Francesco
non lascia solo nel suo compito
fra Stefano. “Era abitudine del beato
Francesco uscire all'ora di terza dalla
cella e, se non vedeva acceso il fuoco in
cucina, raccoglieva con le sue mani un
certo quantitativo di verdura chiamando
silenziosamente fra Stefano: «Vai, gli
diceva, e fai cuocere queste erbe e faranno
bene ai frati».”
Ancora una volta possiamo toccare
con mano la premura e l'attenzione
di Francesco per i suoi frati,
come una madre che tutto vede e
tutto fa, silenziosamente. In altre
occasioni Francesco non manca di
manifestare la sua soddisfazione
per un pranzo ben preparato, uova
e latticini, che “tutto allegro mangia
insieme ai suoi frati, lodando l'avvedutezza
del suo cuoco”.
Ma il racconto prosegue con altri
dettagli ed episodi. “Alcune volte, con
un volto un po' turbato, diceva: «Hai
fatto un po' troppo oggi, fratello; voglio
perciò che domani non faccia cuocere
niente». E lui, che aveva un santo
timore del beato Francesco, eseguiva
la sua volontà. Quando poi, il giorno
dopo Francesco vedeva la mensa adorna
di soli frustoli di pane, vi si sedeva
con grande letizia insieme ai frati, ma,
di tanto in tanto, diceva: «frate Stefano,
perché non ci hai fatto nulla da mangiare?
». E rispondendo lui: «Perché così
mi hai comandato tu», san Francesco
soggiungeva: «è cosa buona la discrezione,
ma non sempre si deve stare a
quello che dicono i superiori».” Il tema
è certo quello della povertà che si
esprime anche in una mensa parca
e frugale. Il tema è anche quello
dell'obbedienza come nella risposta
pronta e sollecita di fra Stefano a
Francesco.
Ma il tema è anche e soprattutto
quello della discrezione nell'esercizio
dell'uno e dell'altra. Guidati
dallo Spirito e non dalla lettera,
come amava fare Francesco.
di Milvia Bollati
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA