Una nuova stagione che comincia

di Frate Augusto Drago

Miei cari giovani,

ben ritrovati dopo la pausa estiva!
Quanti di voi hanno fatto esperienza quest’estate, dopo un lungo girovagare nelle mete vacanziere, di ritornare a casa, accolti dal calore della famiglia, attorno ad un tavolo, in una mensa conviviale fatta di ascolto e di dialogo, luogo privilegiato per accogliere e accogliersi! Quante volte il ritornare in famiglia ci fa dono di appropriarci delle esperienze fatte fuori dal nido, dopo averle condivise con chi meglio di chiunque altri ci conosce e ci ama, vivendole quasi una seconda volta per poi custodirle come tesoro prezioso nel luogo più intimo del nostro cuore! Non è così, miei cari ragazzi? Non è forse questo il dono dell’intimità familiare che giorno dopo giorno nella mia e vostra vita ci ha fatti crescere e maturare, accompagnandoci a muovere i primi passi nelle vie del mondo per poi spiccare da soli il volo, ma certi di poter ritornare ed essere accolti?

Quest’oggi ho un desiderio grande per ciascuno di voi, desiderio che abita il mio cuore di pastore: che la Chiesa stessa possa essere per voi luogo familiare come l’intimità domestica delle vostre case! Rileggiamo insieme un passo del vangelo di Giovanni: “Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre” (ma leggete anche il meraviglioso dipinto del pastore fedele, ritratto in Ezechiele 34, 11-16).
Sì, miei cari giovani, il tempo estivo si sta chiudendo e all’orizzonte si intravede un nuovo anno scolastico e pastorale, nuove attese, nuove speranze, nuovi progetti e con essi, ben lo so, nuove e antiche paure che possono abitare i vostri cuori! Mete raggiunte danno slancio, delusioni lasciate sul campo, rendono più faticosa la ripartenza! Vi guardo negli occhi e mi sembra di leggere nei vostri cuori sentimenti ambivalenti! Vedo la vostra grinta e il vostro entusiasmo, talvolta un’idea, un sogno fa capolino nella vostra mente e già siete pronti per partire, pronti a realizzarlo! Vedo la vostra gioia, i vostri grandi desideri! Talvolta però mi sembra anche di intravedere paure e fragilità che tendono a rallentare il vostro cammino, quasi a farvi sentire soli sulla strada che il Signore ha preparato per voi! Quasi sordi a quel richiamo che il Maestro in maniera forte e perseverante rivolge a ciascuno! Soli nei pascoli che il Pastore vi ha donato! Ecco miei cari, desidero donarvi le parole che Papa Francesco ha rivolto ai fedeli nella recente Udienza Generale del 3 settembre: “Non si diventa cristiani da sé, cioè con le proprie forze, in modo autonomo, neppure si diventa cristiani in laboratorio, ma si viene generati e fatti crescere nella fede all’interno di quel grande corpo che è la Chiesa. In questo senso la Chiesa è davvero madre, la nostra madre Chiesa - è bello dirlo così: la nostra madre Chiesa - una madre che ci dà vita in Cristo e che ci fa vivere con tutti gli altri fratelli nella comunione dello Spirito Santo”. Ecco il mio desiderio di pastore, il mio desiderio di figlio di Dio, fratello in Cristo di ciascuno di voi! In questa fraternità che tutti ci unisce, il mio cuore desidera consegnarvi e affidarvi alla dolce maternità della Chiesa! La strada sulle vie del mondo non è facile! Ma non siamo mai soli! Avete mai pensato che l’unica preghiera che Gesù ha insegnato ai discepoli, il Padre nostro, presuppone un noi che si rivolge al Padre? Dacci oggi il nostro pane; rimetti a noi i nostri debiti; non ci indurre in tentazione; liberaci dal male! “Vae soli!”, dicevano gli antichi, riecheggiando il libro del Qoélet 4,10! Guai a chi cammina da solo! Oh, come è facile cadere quando si è soli! Come è facile perdersi e allontanarsi da quel recinto dove il pastore ci accoglie a sera dopo che abbiamo pascolato sui suoi erbosi campi!
“La Chiesa ha il coraggio di una madre che sa di dover difendere i propri figli dai pericoli che derivano dalla presenza di satana nel mondo, per portarli all’incontro con Gesù. Una madre sempre difende i figli. Questa difesa consiste anche nell’esortare alla vigilanza: vigilare contro l’inganno e la seduzione del maligno. Perché se anche Dio ha vinto satana, questi torna sempre con le sue tentazioni; noi lo sappiamo, tutti noi siamo tentati, siamo stati tentati e siamo tentati. Satana viene «come leone ruggente» (1Pt 5,8), dice l’apostolo Pietro, e sta a noi non essere ingenui, ma vigilare e resistere saldi nella fede. Resistere con i consigli della madre Chiesa, resistere con l’aiuto della madre Chiesa, che come una buona mamma sempre accompagna i suoi figli nei momenti difficili.”

Quanto è facile nelle nostre vite così immerse nel rumore e nelle tante parole, soffocare la Parola, quella vera che dà senso e significato ai nostri gesti, ai nostri impegni, alle nostre relazioni, alle nostre responsabilità! Come potete spiccare il volo verso alti desideri senza quella Parola che illumina le pieghe più nascoste del vostro cuore dove si celano quei sogni che Gesù stesso ha riposto per voi? “Tutti, pertanto, siamo chiamati ad accogliere con mente e cuore aperti la Parola di Dio che la Chiesa ogni giorno dispensa, perché questa Parola ha la capacità di cambiarci dal di dentro….. La madre Chiesa…ci allatta da bambini con questa parola, ci alleva durante tutta la vita con questa Parola, e questo è grande!...La Parola di Dio che ci dà la madre Chiesa ci trasforma, rende la nostra umanità non palpitante secondo la mondanità della carne, ma secondo lo Spirito.”

Sì, miei cari, palpitante è il mio cuore nel pensare a voi di fronte ad un nuovo anno: palpitante nel pensare ai grandi sogni di Dio su di voi! Vi vedo brillare come sentinelle nella notte! Ricordate le parole di Papa Giovanni Paolo II?
Proprio così ha chiamato i giovani alla GMG nell’Anno del Giubileo del 2000: sentinelle nella notte! La notte è nel mondo che vi sta attorno, in quella mentalità serpeggiante che non parla di vita, ma di morte, che invita all’immobilismo e non all’impegno, che confonde con il rumore, anziché illuminare con il silenzio interiore, tempo lasciato a Dio per dire la sua! Ma il mio cuore palpita nel vedervi splendere come sentinelle nella notte e ciò che mi dà Speranza perché ciò si realizzi. Non illudetevi, tuttavia, non sono le vostre forze o le vostre abilità, la vostra intelligenza o bellezza a compiere queste cose, ma la potenza dello Spirito Santo il quale nella Chiesa, che è madre, trova la sua dimora privilegiata! Ecco, cari ragazzi, care ragazze, come padre mi sento sicuro nel sapervi tra le mani della Madre Chiesa e lì vi invito a rimanere saldi! Affidatevi ai vostri pastori, ai vostri educatori, ai tanti vostri fratelli e sorelle in Cristo Gesù: solo innestati in Lui riceverete la linfa vitale per essere frutto e portare a vostra volta frutto! “ Noi siamo figli, ma anche madri di altri cristiani. Tutti i battezzati, uomini e donne, insieme siamo la Chiesa… Affidiamoci allora a Maria, perché Lei ci insegni ad avere il suo stesso spirito materno nei confronti dei nostri fratelli, con la capacità sincera di accogliere, di perdonare, di dare forza e di infondere fiducia e speranza”

Vi benedico con affetto grande, vostro Padre Augusto