Se vuoi la pace, investi sui giovani

di Flavio Lotti

Viviamo in un tempo e in una società in cui la pace e i giovani condividono la stessa condizione: marginale e sempre più precaria. La pace e i giovani camminano insieme e se davvero vogliamo costruire un futuro di giustizia e di pace dobbiamo aprirci ai giovani, investire sui giovani, scommettere sui giovani, chiamarli a fare la propria parte e dare loro adeguate opportunità.

Il “Meeting nazionale di scuole per la pace, la fraternità e il dialogo” che si tiene ad Assisi il 14 e 15 aprile 2014 nasce da questa consapevolezza e dalla volontà di rispondere in modo concreto, non occasionale, a questa urgenza. Ecco dieci tesi, tratte dal messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace del 2012, che ci interrogano e ci guidano in questo lavoro.

1. I giovani devono diventare operatori di giustizia e di pace.

2. Per questo è indispensabile investire sulla loro educazione e formazione.

3. Per essere operatori di giustizia e di pace dobbiamo educarci alla compassione, alla solidarietà, alla collaborazione, alla fraternità, essere attivi all’interno della comunità e vigili nel destare le coscienze sulle questioni nazionali ed internazionali e sull’importanza di ricercare adeguate modalità di redistribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, di cooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti.

4. L’educazione necessita di “autentici testimoni e non di meri dispensatori di regole e di informazioni”, testimoni coerenti che vivono per primi il cammino che propongono.

5. Educare è una responsabilità di tutti e nessuno può eludere questo impegno essenziale: famiglie, scuola, università, mass media, associazionismo, enti e istituzioni.

6. Anche i giovani sono responsabili della propria educazione e formazione alla giustizia e alla pace e dunque non devono essere considerati soggetti passivi ma co-protagonisti.

7. Educare è bello ma difficile, specialmente di questi tempi e dunque è necessario sviluppare una nuova "alleanza pedagogica" di tutti i soggetti responsabili.

8. ogni ambiente educativo deve essere “luogo di dialogo, di coesione e di ascolto, di valorizzazione dei giovani, di apertura agli altri, di solidarietà e partecipazione attiva”.

9. I responsabili della politica debbono sostenere concretamente le famiglie e le istituzioni educative e devono “offrire ai giovani un’immagine limpida della politica, come vero servizio per il bene di tutti”.

10. I mezzi di comunicazione di massa hanno una grande responsabilità nella formazione dei giovani e quindi sono tenuti a fare la loro parte.