Perche' abbiamo bisogno che torni Francesco

di Flavio Lotti

Il mondo lo desidera ardentemente. Ne ha un grande bisogno. E con l’elezione del cardinal Bergoglio ha cominciato a dirlo chiaro e forte. Francesco non è solo il Santo più amato del mondo. E’ la guida di cui l’umanità ha bisogno per uscire dalla crisi.

Nessun sociologo lo aveva previsto ma da quando, il 13 marzo 2013, Francesco non è più solo un Santo ma anche un Papa tutto è diventato più chiaro. E’ come se, all’improvviso, tutti avessero detto in coro: “Di questo abbiamo bisogno!!!” Una “guida” che rifiuta il trono e lo sfarzo, un leader che rinuncia ai simboli del potere, una persona che si mette al servizio del suo popolo con umiltà e semplicità.

L’entusiasmo suscitato dai gesti e dagli atteggiamenti di Papa Francesco ci deve far riflettere. E’ stato immediato, spontaneo, diffuso, lungo. Ha coinvolto moltissimi credenti, agnostici e scettici. Ha unito centinaia di milioni di persone di tutti i continenti.

Ha convinto la sua scelta di stare tra la gente e non “sopra” la gente. Ha convinto la sua idea del potere che coraggiosamente si spoglia di tanti orpelli e riscopre la sua funzione originaria di servizio. Ha convinto la sua voglia di essere credibile, la sua capacità di emozionare, di parlare chiaro e semplice. Ha convinto il suo sogno rivoluzionario di una chiesa povera per i poveri, in un tempo in cui la povertà è una maledizione che uccide.

Molti commentatori hanno sottolineato le grandi sfide che metteranno alla prova Papa Francesco. Ma ben pochi hanno sin qui riconosciuto la straordinaria “voglia di Francesco” che il cardinal Bergoglio ha fatto emergere. E’ la voglia di testimoni credibili, coraggiosi e coerenti.

Il mondo ha voglia di Francesco come ha voglia di futuro. In un tempo segnato dalla sfiducia, dalla paura e dal disorientamento, Francesco è l’uomo nuovo capace di illuminare il cammino, di ridare speranza, di ricostruire fiducia. Per questo abbiamo bisogno che torni. A noi il compito di spalancargli le porte.