La famiglia e' il motore del mondo e della storia

di Edoardo Scognamiglio

Danno molto a pensare le parole che papa Francesco ha rivolto ai membri del Pontificio Consiglio per la Famiglia riuniti a Roma per la 21ª Plenaria dedicata proprio alla famiglia la scorsa settimana.
Papa Francesco ha detto che la famiglia è il “motore del mondo e della storia”. Nonostante la crisi delle famiglie, il sorgere di nuove ideologie in ambito relazionale, ciascuno di noi porta nel cuore il bisogno della famiglia, il desiderio di essere amati e cresciuti nell’amore. Come mai?
Perché la famiglia è il luogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. È fatta di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più debole. Ciascuno di noi costruisce la propria personalità in famiglia, crescendo con la mamma e il papà, i fratelli e le sorelle, respirando il calore della casa. La famiglia è il luogo dove riceviamo il nome, è il luogo degli affetti, lo spazio dell’intimità, dove si apprende l’arte del dialogo e della comunicazione interpersonale. Nella famiglia la persona prende coscienza della propria dignità e, specialmente se l’educazione è cristiana, riconosce la dignità di ogni singola persona, in modo particolare di quella malata, debole, emarginata.
Le città, i Paesi, le Nazioni, gli Stati, non sono altro che famiglia di famiglie, ove siamo educati al bene, alla giustizia, alla pace, alla solidarietà, al perdono, al sacrificio, lì dove riceviamo amore. La famiglia cristiana, poi, è fondata sul matrimonio, sacramento dell’amore libero e fedele che gli sposi si scambiano per sempre, attraverso un “sì” pieno e generoso che sa affrontare le prove della vita, le crisi di coppia, i problemi interni a ogni consorzio umano e in ogni dinamica relazionale a livello sociale, politico e culturale.
Sembra di capire, secondo papa Francesco, che senza una famiglia non andiamo proprio da nessuna parte. Perché la famiglia è la traccia del nostro vissuto.