Gesu' e' risorto, viviamo insieme questa gioia in attesa della Pentecoste

di Frate Augusto Drago

Miei cari giovani,
Cristo è risorto, Allelluia!

Come è bella l’immagine del Risorto che incontra a porte chiuse i suoi amici e ponendosi in mezzo a loro, ripetendole più e più volte si rivolge a loro con le parole: “Pace a voi!” “Pace a voi!” Pace a voi”

E’ lo “Shalom aleichem” che Gesù, ogni volta che appare ai dodici riuniti insieme in convivialità, pronuncia: “La pace sia con voi!”, Shalom aleichem. Tutti abbiamo bisogno di una pace interiore e di una pace corroborante, che ci renda forti! Cosa è questa pace? E’ il riposo in Dio là dove tutti i nostri pensieri, le nostre angosce, i nostri dubbi, le nostre chiusure, si aprono improvvisamente e tutto viene dentro di noi riempito dalla presenza della Parola. Ricordate la notte di Pasqua? Le pie donne andando verso il sepolcro e portando con loro gli oli profumati, con timore e quasi un fil di voce per non realizzare pienamente la difficoltà che le attendeva, si dicevano l’un l’altra: “Ma chi ci rotolerà via il masso del sepolcro?” (Mc,16, 3) Quante volte, miei carissimi, sentiamo il desiderio grande di libertà vera, di pace vera, di gioia vera, di realizzazione piena della nostra vita, ma ci sembra di non avere le forze per fare il primo passo, o talvolta sull’onda dell’entusiasmo, che alla vostra età non si fa mai mancare, si parte ma poi, dopo i primi passi, le prime stanchezze, i primi fallimenti, riprendere il cammino diventa impresa da giganti! Quante volte abbiamo vissuto questa esperienza! Ma il Vangelo prosegue: “ Ma guardandolo videro che il masso era già stato rotolato via benché fosse molto grande” (Mc,16,4) E’ proprio così! Dio stesso rotola via la pietra per noi! La pietra che tiene chiuso il nostro cuore, che vi ingabbia dentro paure, false verità di noi stessi, i timori che ci fanno rallentare il passo nel cammino, le pigrizie e l’orgoglio che ci rendono incapaci di ricominciare a camminare quando abbiamo sperimentato delusione o sconfitta! Ebbene il Padre stesso rotola per noi la pietra che chiude l’ampio respiro della nostra vita, che ci rende uccellini con ali spiumate e bagnate, fermi sul ramo, stentati nel volare, anziché aquile capaci con la forza dello Spirito Santo di volare nel libero cielo di Dio! Il Padre con un gran terremoto smuove questa pietra e ci risveglia da quel sonno in cui la vita tante volte ci fa chiudere. I sogni, i progetti, le speranze sembrano chiudersi in quel torpore del tran tran quotidiano, di quel vivere tirando a campare che alla lunga ci toglie il vero alito di vita!

Cristo è risorto! Alleluia! E’ risorto! Questo abbiamo cantato la notte di Pasqua, dopo l’interruzione dei quaranta giorni della Quaresima! Abbiamo provato tutti, in quella notte, una grande gioia nel cantarlo, quasi una liberazione: ne avevamo bisogno! Avevamo il desiderio di irrompere con questo grido di gioia: Alleluia! Alleluia! Alleluia! Ma Pasqua, miei cari ragazzi, mie care ragazze, non è semplicemente un giorno del calendario liturgico: vana sarebbe la nostra fede se la Grande settimana che abbiamo celebrato tre settimane or sono, non entrasse nella nostra vita di ogni giorno! Quante volte di fronte alle situazioni difficili, trasciniamo quella croce che Gesù stesso ci invita a prendere su di noi? “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua! Perché chi vuol salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo la salverà” (Mt, 8, 34-35) Abbiamo un’occasione grande nascosta dietro ad ogni fatica che viviamo, abbiamo un invito che non possiamo declinare facendo le orecchie da mercante! Ascoltiamo la voce di san Paolo, che si fa per noi fratello maggiore nella strada della fede: “Fratelli, sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col,1,24). Ecco! Ecco a cosa siamo chiamati! Ad essere martiri, nel significato più vero del termine: seguire Gesù sulla sua strada per offrire la testimonianza a chi ci sta attorno! La testimonianza di una vita vissuta non girando le spalle alle difficoltà, cambiando rotta quando le cose si fanno difficili, ci richiedono più impegno, ci richiedono una rinuncia, ci smuovono dalle nostre pigrizie! La testimonianza dei veri discepoli del maestro che prendono su di loro quella fatica, contemplando la gioia della resurrezione, cantando nel più profondo del proprio silenzio interiore l’Alleluia pasquale! “Volete dire le lodi a Dio?Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene!” (Sant’Agostino, Disc. 34,6).

Vi sembra un’impresa ardita? La gioia dell’Alleluia della notte di Pasqua va allontanandosi di settimana in settimana? Non affidate i vostri propositi ad una gioia effimera, fondata magari su canti altisonanti e celebrazioni eucaristiche pompose! Ricordate il dono della domenica: Pasqua della settimana! Essa fa memoria ogni settimana della Resurrezione del Signore! Ogni domenica, in LUI siamo chiamati a risorgere! Pasqua! Pasqua che non ci può lasciare indifferenti ! Dono che Dio nella liturgia mi dona per rinnovare in me ogni settimana il miracolo della Vita Vera! Domenica! Giorno in cui la Parola viene spezzata per me dalle parole del sacerdote: essa si fa cibo perché in me si trasformi in vita vera! Diventi, attraverso lo stesso Eccomi di Maria, di fronte all’angelo, la Parola compiuta! Noi stessi Parola compiuta del Padre! Miei carissimi! Non abituiamoci alla domenica! Sarebbe abituarci alla Pasqua! Sarebbe un abituarci alla Resurrezione!

Gesù è risorto e ci chiama a risorgere con Lui, ogni settimana, ogni giorno, ogni istante! Permettiamo alla Pasqua di quest’anno di lasciare un segno profondo nelle nostre vite! Permettiamo a quanto abbiamo vissuto della passione, morte e resurrezione del Signore, di parlare ogni attimo alla nostra vita! Facciamo sì che diventi la nostra stessa vita! Perché la nostra umanità diventi forte, ogni giorno sempre più compiuta: ci porti ogni giorno a divenire sempre più ad immagine e somiglianza di colui che ci ha creati, di colui che per noi ha un meraviglioso progetto d’amore che può compiere solo con la nostra collaborazione, “Colui che ha creato te senza di te, non può salvare te senza di te”

Allora forza,! Varchiamo le porte delle nostre Chiese, delle nostre Parrocchie, con la gioia di chi porta ogni domenica il frutto del lavoro della settimana! Di chi versa nel calice del sangue di cristo, le proprie fatiche ma anche i piccoli passi avanti che collaborando con la Grazia di Dio ha potuto compiere! Usciamo da quella porta con la gioia di aver condiviso la Mensa con altri fratelli che , come noi, vanno a casa con una Parola che si farà vita, si farà canto, si farà luce, si farà carburante per i giorni successivi, perché non sarà dimenticata appena arrivati a casa, ma sarà perla preziosa custodita nel cuore, piccolo granellino di senapa che porterà grande frutto! Buona domenica! Buona Pasqua!

Vi benedico con affetto grande!

Vostro fratello, Padre Augusto