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La Misera Spirituale di Philippe Nakellentuba Ouedraogo

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Vorrei iniziare riprendendo alcune delle parole del Santo Padre: Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale... Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza!

Credo che in queste poche righe, di un più ampi discorso, sia presentato anche il messaggio di san Francesco. Sono stato ad Assisi, ho avuto modo di visitare la Basilica e incontrare i frati, di celebrare la messa nella chiesa di Santa Chiara e questo mi ha riempito il cuore di gioia.

Francesco e Chiara sono due modelli per la cristianità, due esempi da seguire in maniera incondizionata. Come dicevo, le parole del papa presentano in poche righe uno degli aspetti della vita di Francesco. Come ci esorta Bergoglio, anche il Poverello andava annunciando il Vangelo e la parola di Dio col sorriso sulle labbra e la felicità nell'animo.

A questo proposito mi viene in mente un passo delle Fonti Francescane: A volte si comportava così. Quando la dolcissima melodia dello spirito gli ferveva nel petto, si manifestava all'esterno con parole francesi, e la vena dell'ispirazione divina, che il suo orecchio percepiva furtivamente traboccava in giubilo alla maniera giullaresca. Talora - come ho visto con i miei occhi - raccoglieva un legno da terra, e mentre lo teneva sul braccio sinistro, con la destra prendeva un archetto tenuto curvo da un filo e ve lo passava sopra accompagnandosi con movimenti adatti come fosse una viella, e cantava in francese le lodi del Signore. Bene spesso tutta questa esultanza terminava in lacrime ed il giubilo si stemperava in compianto della passione del Signore. Poi il Santo, in preda a continui e prolungati sospiri ed a rinnovati gemiti, dimentico di ciò che aveva in mano, rimaneva proteso verso il cielo. In Burkina Faso facciamo quello che ci ha insegnato Francesco, la situazione è sempre difficile ma stiamo facendo un grandissimo lavoro per le popolazioni locali. Nonostante le differenze linguistiche (ci sono oltre 60 lingue differenti)rendano le cose abbastanza complesse, riusciamo ad annunciare il Vangelo, a stare vicino a chi ha bisogno e soffre, e in Africa, come si può immaginare, c'è molto bisogno di solidarietà e ricchezza spirituale.

Oggi, quello che domina la società è l'individualismo sfrenato, non si pensa a chi sta peggio di noi, non ci guardiamo intorno, a volte lo facciamo per disinteresse, altre volte per non vedere. Crediamo che convenga non vedere, non porsi domande e tutto ciò purtroppo ci conduce ad una miseria spirituale senza pari che rischia di diventare cronica e molto dannosa. Dobbiamo riscoprire il piacere di diffondere e mettere in pratica la parola di Dio, come faceva Francesco che, pur essendo preso "per matto", non si fermava davanti alle difficoltà.

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