cultura

Ciclo giottesco. La predica di Francesco davanti a Onorio III

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

In una grande aula gotica, dalle volte stellate e con costoloni dorati, papa Onorio III e sei cardinali, tutti seduti, ascoltano Francesco che parla loro in piedi, mentre un frate suo compagno siede per terra.
Bonaventura spiega che, sapendo di dover parlare davanti al pontefice e alla corte papale, il Santo aveva imparato a memoria un discorso stilato con ogni cura. “Se non che, quando si trovò là in mezzo, al momento di pronunciare quelle parole edificanti, dimenticò tutto e non riuscì a spicciare nemmeno una frase. Allora, dopo aver esposto con umiltà e sincerità il suo imbarazzo, si mise a invocare la grazia dello Spirito Santo. Immediatamente le parole incominciarono ad affluire così abbondanti, così efficaci nel commuovere e piegare il cuore di quegli illustri personaggi, da far vedere chiaramente che non era lui a parlare ma lo Spirito del Signore”.
Giotto sembra soffermarsi sull’affermazione di Bonaventura che le parole del Santo riuscirono a “commuovere e piegare il cuore di quegli illustri personaggi”; l’artista infatti enfatizza una gamma di espressioni nei volti degli ascoltatori che va dallo scetticismo alla sorpresa, dal raccoglimento meditativo all’evidente entusiasmo. Soprattutto il Papa pende da ogni frase pronunciata dal Poverello, il quale indica se stesso con un gesto della mano destra, come per scusarsi di parlare spontaneamente dopo aver preparato (e dimenticato) un discorso formale.
Anche questa scena va collegata con le immagini dipinte sulla parete superiore— non tanto con la già accennata Risurrezione di Cristo, nel registro mediano, ma con Il battesimo di Gesù sopra questa. Al battesimo del Salvatore, “si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire sopra di lui” (Matteo 3,16) — un’esperienza che Gesù poi descriverà con le parole del profeta Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri un lieto annuncio…” (Luca 4,18: cfr. Isaia 61,1-2). Ecco, qui dobbiamo vedere Francesco, come Cristo, ‘sotto’ lo Spirito di Dio e da Lui inviato “a portare ai poveri un lieto annuncio”. (Timothy Verdon)

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