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La difficile situazione dei cristiani in Iraq

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

A dispetto della "situazione preoccupante" che attraversa l'Iraq, la comunità cristiana si appresta a vivere le celebrazioni della Settimana Santa; le sfide e le difficoltà sperimentate dalla minoranza religiosa, rendono "viva" la nostra memoria e sono fonte di una "rinnovata speranza". Con queste parole Mar Louis Raphael I Sako, Patriarca caldeo d'Iraq, saluterà i fedeli nel suo messaggio di Pasqua. AsiaNews riceve e pubblica il testo, nel quale Sua Beatitudine ricorda che "Gesù è il cuore di questi avvenimenti, il suo corpo distrutto e poi risorto è la forza che ci spinge verso la vita nuov"a.

Ecco, di seguito, il messaggio per la Pasqua 2014 del Patriarca caldeo:

Carissimi Fratelli e Sorelle,

Eccoci dunque nella Settimana Santa, nonostante la preoccupante situazione che in cui viviamo in Iraq e le sfide che affrontano i nostri Fratelli e Sorelle della diaspora; tuttavia, questi avvenimenti radicati in profondità nella storia della Salvezza, rendono viva la nostra memoria cristiana e ci donano una speranza viva.

Gesù è il cuore di questi avvenimenti, il suo corpo distrutto e poi risorto è la forza che ci spinge verso la vita nuova. Lui è il "centro della nostra fede", tanto nel significato quanto nelle opere. Anche nei momenti bui, la sua risurrezione fa sorgere il sole su di noi popolo d'Iraq e sull'umanità intera.

La fede è un incontro nuovo, un'alleanza nuova, una nuova speranza e nuova missione, che viviamo in modo radicale "qui e ora", per diventare un santuario nel quale i nostri fratelli possono scoprire con cuore aperto, la presenza paterna di Dio amore e liberatore. E perché essi possano ritrovare in noi la libertà e la dignità umana.

Perché la Festa di Pasqua possa avere il suo significato pieno e totalizzante e rivelare appieno il suo valore, dobbiamo cercare di:

Esaminare la nostra vita e scoprire ciò che ci chiede il festeggiato (Cristo), con tutto l'impegno e la disponibilità; per rinnovare la nostra fede e viverla con entusiasmo e gioia nel quotidiano. La fede ci invita ad andare sempre al di là di ciò che facciamo nel quotidiano, con dedizione, rispetto e servizio personale.

Incontrarci nelle nostre chiese e case per festeggiare, pregare, ringraziare, gioire insieme e aiutarci reciprocamente. Facciamo crescere la nostra amicizia, con tenacia, per realizzare la nostra unità interna, perché non vi è Salvezza senza tutto questo. Attraverso la solidarietà, saremo più forti delle divisioni e delle emigrazioni.

Dovunque ci troviamo, dobbiamo essere esempio vivente nella vita comunitaria attraverso il nostro comportamento, la lealtà, la nostra rinuncia e il nostro amore; dobbiamo inoltre costruire ponti con tutti, per diffondere una cultura di pace e dialogo, rinforzando l'appartenenza alla patria ed eliminando la discordia, seminando la speranza con molto coraggio! Con questo spirito, la nostra esistenza non sarà minacciata, nonostante il numero delle presenze sia calato in questi anni, perché oggi abbiamo una vocazione e un impegno da conseguire con rinnovato vigore.

Dobbiamo infine partecipare numerosi alle prossime elezioni con spirito di di responsabilità, votando persone qualificate e leali che si impegnino per il bene della loro patria, per il suo progresso, puntando sui veri valori della libertà, della dignità e della giustizia sociale.

Auguro dunque a tutti voi che queste festività possano mettere la parola fine alle sofferenze del nostro popolo e che vi sia per tutti una Pasqua di risurrezione e di vita nuova.AsiaNews

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