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Tra paura e speranza il Natale dei copti. Oggi la desta dei cristiani dell'Egitto.

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Un anno fa al Cairo era il Natale di Tawadros - il nuovo papa dei copti appena eletto - e del confronto a distanza con il presidente islamista Mohamed Morsi. Da allora sono passati dodici mesi pesanti per l'Egitto, con l'esercito tornato nella stanza dei bottoni, i morti nella repressione delle manifestazioni dei Fratelli Musulmani e le chiese che in diverse parti del Paese portano tuttora impressi i segni dell'ondata di assalti degli islamisti scatenatasi nello scorso mese di agosto. E' quindi in un clima sospeso tra la paura di nuove fiammate di violenza e la speranza di poter davvero voltare pagina che la comunità copta si appresta a celebrare il suo Natale, che cade martedì 7 gennaio.

Proprio negli ultimi giorni il livello dello scontro tra il generale al Sisi e gli islamisti è tornato pericolosamente a salire, dopo la decisione del governo che ha posto anche ufficialmente fuori legge il movimento dei Fratelli Musulmani. Ci sono stati nuovi morti in piazza e il timore dei copti è sempre lo stesso: quello di venire individuati come un facile obiettivo per le violenze da parte di chi li ritiene “responsabili” del colpo di mano dell'esercito che - sull'onda delle proteste popolari - in luglio ha deposto il presidente Morsi, tuttora in carcere. I militari hanno promesso di rafforzare le misure di sicurezza intorno alle chiese in occasione del Natale; tanto più che la festa cade ad appena una settimana dal cruciale appuntamento con il referendum sulla nuova Costituzione, in programma per il 14 e 15 gennaio. Un voto su un testo emendato degli articoli più contestati che erano stati introdotti dai Fratelli musulmani e che ora rappresenta un banco di prova molto importante per l'Egitto post-islamista.

I copti sono ben consapevoli della posta in gioco in questo passaggio. “Portiamo con noi l'eredità pesante e dolorosa del conto delle vittime delle violenze - ha scritto il direttore del settimanale cristiano Watani, Joussef Sidhom, nel suo editoriale natalizio -. Tuttavia non è la stessa cosa essere intrappolati in un tunnel senza vie d'uscita, com'era l'Egitto sotto il governo degli islamisti, e provare a uscire da questo tunnel per andare avanti, anche se con tanti terroristi intorno che continuano a mettere ostacoli sulla strada”.

La celebrazione natalizia più importante al Cairo sarà la liturgia della mezzanotte nella cattedrale di San Marco, alla quale sono stati invitati il presidente provvisorio dell'Egitto Adil Mansour e il primo ministro Hazem el Beblawy. Già il 1° gennaio il papa copto Tawadros ha ricevuto la vista del Grand imam dell'università di al Azhar, Ahmed al Tayyeb, che insieme al mufti Shawky Allam ha portato gli auguri di Natale ai cristiani egiziani. Un gesto reso ancora più significativo dal fatto che anche la stessa al Azhar è sempre più terreno di scontro tra la sua leadership moderata e i sostenitori dei Fratelli Musulmani. “Domandiamo a Dio che questo anno sia davvero nuovo in ogni cosa - ha detto Tawadros ricevendo al Tayyeb -, colmo di bene e di pace per tutto l'Egitto. Che Dio doni sapienza alle autorità nella gestione del Paese e pace a tutti i popoli”. Riguardo alla Costituzione che sarà sottoposta a referendum il 14 e 15 gennaio il papa copto ha infine espresso l'auspicio che “rifletta l'immagine del Paese che ogni cittadino desidera” aggiungendo che i copti “faranno di tutto affinché l'Egitto sia unito”.((Vatican Insider)

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