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Huffington Post propone la 'felicità' di San Francesco

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Vuoi la felicità? Guarda dentro, non fuori: lì la troverai. Parola di San Francesco

Ogni essere umano ha incastrate nella parte più intima di sé una serie di domande che puntano alla felicità: tutti vogliamo essere felici. Ma cosa facciamo per esserlo? Ogni giorno lasciamo che la nostra felicità dipenda da ciò che ci circonda. Consegniamo cioè il nostro più grande potere agli avvenimenti che ci capitano, specialmente se invece di essere cose apprezzabili sono sventure, scocciature o anche solo scomodità.

Se ci capita qualcosa di buono tendiamo a pretendere di più, se ci capita qualcosa di negativo addirittura gli consegniamo la nostra serenità. E così facendo non ci rendiamo conto che il vero e più efficace segreto per la felicità è quello di non farla dipendere da quello che succede fuori, custodendo gelosamente la nostra più intima ricchezza.

Basterebbe rileggere quelle pagine delle fonti francescane in cui si racconta che un giorno San Francesco, stava andando da Perugia a Santa Maria degli Angeli insieme a frate Leone. Ed a lui inizia a spiegare cosa sia la "perfetta letizia", ossia la vera felicità. Ed inizia a fargli delle ipotesi.

Se i suoi frati fossero andati ovunque dando esempio di santità e laboriosità, sarebbe queste felicità? no, non è nella fama. Se un frate minore desse la vista ai ciechi, facesse raddrizzare gli storpi, scacciasse i demoni, desse l'udito ai sordi, facesse camminare i paralitici, desse la parola ai muti, e addirittura facesse resuscitare i morti di quattro giorni? "Non è in queste cose che sta la perfetta letizia". Non nel successo.

E se un frate minore parlasse tutte le lingue e conoscesse tutte le scritture e le scienze, e sapesse prevedere e rivelare non solo il futuro ma anche i segreti più intimi degli uomini? "Non è qui la perfetta letizia". E se il frate minore parlasse la lingua degli angeli, conoscesse tutti i misteri delle stelle, tutte le virtù delle erbe, che gli fossero rivelati tutti i tesori della terra, e tutte le virtù degli uccelli, dei pesci, delle pietre, delle acque? "Non è qui la perfetta letizia". Neppure nella conoscenza.

Se i frati minori sapessero predicare talmente bene da convertire tutti i non credenti alla fede di Cristo? "Non è questa la perfetta letizia". Neppure nel convincere tutto il mondo delle proprie verità. "Ma cosa è la vera letizia?" chiede allora incuriosito frate Leone. La risposta del santo non si fa attendere: "Ecco, tornando io da Perugia nel mezzo della notte, giungo qui, ed è un inverno fangoso e cosí rigido che, all'estremità della tonaca, si formano dei ghiaccioli d'acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite.

E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: "Chi sei?" Io rispondo: "Frate Francesco". E quegli dice: "Vattene, non è ora decente questa di arrivare, non entrerai". E mentre io insisto, l'altro risponde: "Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te". E io sempre resto davanti alla porta e dico: "Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte". E quegli risponde: "Non lo farò. Vattene dai Crociferi e chiedi là". Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtú e la salvezza dell'anima". Non nel successo, non nella fama, non in ciò che succede sta la felicità. Ma nella nostra capacità di adattarci con serenità alla vita, qualunque cosa ci riservi.

E se è vero che San Francesco è patrono d'Italia, anche questa nazione potrebbe seguire il suo esempio e continuare ad essere ciò che è sempre stata: un popolo di persone felici, indipendentemente da ciò che gli ha girato intorno. Huffington Post

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